Memorie di Adriano - Marguerite Yourcenar



Memorie di Adriano - Marguerite Yourcenar


Un libro prestato da una persona speciale, un libro amato, un libro vissuto.
All'interno la vita di un grande uomo, di un grande imperatore.
Una lettera scritta per narrare le memorie dell'uomo, non del condottiero, non dell'imperatore, solo dell'uomo, perché la verità non vada perduta.
Adriano alla fine dei suoi giorni ripercorre la sua vita, inserendo le sue personali riflessioni sui grandi temi della vita: l'amore, l'amicizia, il corpo, la malattia, la perdita, la morte.

Pensieri davvero meravigliosi, di una persona che ha vissuto e provato, che ha sofferto e gioito. Pensieri pieni di rispetto per l'uomo e la vita altrui. 
Sinceramente faccio anche un pò fatica a descrivere la profondità del pensiero di quest'uomo. Non si può che amare Adriano.

Una cosa però bisogna dirla. Al di là di quelli che sono i fatti ufficiali che ci provengono dalle fonti antiche, e anche magari qualche indiscrezione sulla vita personale di Adriano...la persona che più amiamo e rispettiamo, che emerge dal libro sin dal primo capitolo e che ci accompagna passo passo è Marguerite. Non è Adriano che amiamo...ma Marguerite.
Negli appunti alla fine del libro, dicono che lei si arrabbiasse moltissimo quando sostenevano questa cosa...ma è così.
Una donna che ha dedicato la vita alla stesura di questo romanzo, bruciandolo e riscrivendolo più volte, nelle epoche della sua vita, in quanto raggiungeva una maturità e una profondità sempre maggiore.
Una scrittura assolutamente perfetta, scorrevolissima e per nulla pedante.
Una lettura estremamente piacevole.

Come mi è stato detto quando mi è stato prestato: "C'è molto amore tra queste pagine."

"Dire che ho i giorni contati non significa nulla; è stato sempre così; è così per noi tutti."

"Non è necessario per un bevitore abdicare all'uso della ragione, ma l'innamorato che conservi la sua non obbedisce fino in fondo al suo demone."


"Confesso che la ragione smarrisce di fronte al prodigio dell'amore."


"Il nostro errore più grave è quello di destare in ciascuno proprio quelle qualità che non possiede, trascurando di coltivare quelle che ha."


"La versatilità mi era necessaria; ero multiforme per calcolo, incostante per gioco. Camminavo su di un filo. I corsi che avrei dovuto seguire non erano quelli d'un attore, ma d'un acrobata."


"Ho compreso che ben pochi realizzano se stessi prima di morire..."


"Detesto la sconfitta, persino quella altrui; mi commuove soprattutto quando il vinto è un vecchio."


Un libro...nuove parole



























- il mio voto -

http://www.einaudi.it/libri/libro/marguerite-yourcenar/memorie-di-adriano/978880621971



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