Tra un atto e l'altro - Virginia Woolf
Come tutti ben saprete, Virginia Woolf è morta di suicidio nel 1941, gettandosi nel fiume. Sulla scrivania ha lasciato una lettera molto commovente indirizzata al marito e questo piccolo manoscritto, ultimissima opera della scrittrice.
Il libro è a metà tra un romanzo e una sceneggiatura. Questo perché il libro narra di una magione intenta ad organizzare, come tutti gli anni, una rappresentazione teatrale in giardino. Gli invitati sono gli amici di famiglia e i vicini di tenuta. Gli attori sono gli abitanti del paese.
La vicenda si svolge tutta nell'arco di 24 ore. E man mano che procedono i preparativi scopriamo alcune dinamiche familiari. In particolare la nostra protagonista Isa che sta perdendo interesse per suo marito e rimane affascinata da un interessante spettatore in grigio.
All'interno del racconto troviamo, però, anche interi pezzi della rappresentazione teatrale, incentrata sulla storia della Gran Bretagna.
Una scrittura poetica e lirica, leggermente complessa come si addice alla scrittura dell'epoca.
Se dovessi darvi un'indicazione, vi direi che assomiglia molto a "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare. Stessi riferimenti alla natura ma con una trama molto più lieve.
"In quale oscuro antro della terra inesplorata, o in quale foresta sfiorata dal vento, andremo adesso? O turbineremo da stella a stella e danzeremo nel labirinto lunare?"
"Erano tutti catturati e ingabbiati; prigionieri; spettatori di una recita."
Inizia così:
Il finale:
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