Artichaut 42 | Libri Arte Film Lifestyle: Bagheria

Bagheria - Dacia Maraini

#1 Ciclo dell'Estate 2018 - Sicilia

Quest'anno le mie vacanze hanno avuto come meta la Sicilia, una regione stupenda, piena di arte e cultura. Ho colto l'occasione per leggere alcuni libri ambientati qui o di scrittori siciliani, per capire a pieno la storia e la gente del luogo e che vi ripropongo sotto forma di Ciclo per l'Estate 2018. Ho scelto tre titoli, due per adulti e uno per bambini.

Il primo che vi presento è questo, Bagheria.

Bagheria è una città nei dintorni di Palermo e viene chiamata la città delle ville, in quanto sono presenti numerose ville barocche di inestimabile valore.

Una di queste ville, Villa Valguarnera insieme a molti altri possedimenti erano di proprietà della famiglia dell'autrice.

Dopo un iniziale periodo in Giappone, in un campo di prigionia, all'età di otto anni, Dacia Maraini sbarca con i genitori in Sicilia per chiedere rifugio alla famiglia, conti e marchesi in rovina nella quale lei non si riconosce.

"Come li avrei protetti e covati, i miei due giovanissimi genitori, che a furia di guardare il cielo non vedevano dove mettevano i piedi."

L'autrice descrive nel libro anche il percorso interiore che l'ha portata a decidere di scrivere un libro sulla sua vita e sulla sua famiglia.

Un libro perciò che parla di aristocrazia siciliana, dei tempi antichi quando la famiglia era al culmine dello splendore e della rapida capitolazione di questa.

"C’è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari non lo si è affatto. Ma lo si porta scritto in faccia..."

E' un libro che denuncia lo scempio edilizio che è stato fatto in Sicilia di molte opere architettoniche.

Un libro che descrive anche le usanze di un popolo che agli occhi di una bambina potevano apparire molto strane.

"Gli arabi hanno portato in Sicilia il baco da seta, il cotone, il cedro, i limoni e la canna da zucchero. Gli spagnoli, anzi, i portoghesi assieme ai loro cavalli e ai loro guerrieri, la coltivazione dell’arancio dolce detto portuallo."

Un libro molto bello che ci da una panoramica di questa regione così particolare nei suoi usi e costumi. Senza mezzi termini, vengono infatti denunciati fatti criminosi e comportamenti inaccettabili.

"Parlare della Sicilia significa aprire una porta rimasta sprangata."

"È la carenza che fa galoppare i sensi e trottare la fantasia. La mancanza sta all’origine di tutti i pensieri desideranti."