Martin il romanziere - Marcel Aymé



Martin il romanziere - Marcel Aymé


Da tantissimo tempo volevo leggere questo libro.
Sei racconti veramente surreali.
Si gioca con il tempo e con lo spazio come nelle fiabe, ed i personaggi ovviamente non replicano.

Abbiamo perciò Martin il romanziere, che non riusciva a far sopravvivere alcun personaggio nei suoi libri e inizia ad essere visitato da una di loro.
C'è il miglior cristiano di Montmartre che per compiacere la moglie e far sparire l'aureola diventa un peccatore incallito.
Poi abbiamo un'epoca in cui viene dato ad ognuno un quota mensile di giorni da vivere, in base alla singola utilità sociale.
E poi abbiamo Martin che uccide moglie e suoceri e si separa dalla sua anima.
E ancora, una legge che fa diventare l'anno di 24 mesi con effetto retroattivo, facendo ringiovanire tutta Parigi.
Ed infine, conoscerete una donna col dono dell'ubiquità e una particolare predisposizione ad innamorarsi.

L'idea che mi sono fatta è che Aymé metta alla prova la società e la natura umana solo per vedere cosa accade. Crea delle situazioni assurde e destabilizzanti a cui dovrà far fronte il malcapitato di turno.
Veramente una grande ironia ed inventiva.

Un autore molto particolare. Considerato uno dei migliori novellieri francesi mai esistiti, artista bohemiene, accusato più volte di antisemitismo.

"Non è raro che un romanziere venga visitato dai suoi personaggi, sebbene non sempre si manifestino in maniera così evidente."

"In un certo senso, non avere l'anima è un bel vantaggio, se non fosse per la scocciatura di non sapere come andrà a finire..."


"I tuoi occhi mi emozionano come il lago alle sette e mezzo di mattina."


"...e se ne stava confinato nello studio a meditare sulla propria pazzia. A meno di perdere la memoria, non vedeva come avrebbe potuto un giorno guarirne."



Un libro...una parola






















- il mio voto - 

http://www.lormaeditore.it/libro/9788898038787

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