Turista da banane - Georges Simenon

Un libro, scritto da Simenon al ritorno dal suo viaggio a Tahiti sui "Turisti da banane"

“… «turista da banane». … È una espressione che usiamo noi, sulle navi, per indicare quelli che partono per le isole con l’idea di vivere a contatto con la natura, lontano dal mondo, in un posto dove i soldi non servono e ci si può nutrire di banane e noci di cocco… Di tipi così se ne incontrano a ogni traversata… Hanno in tasca giusto quanto basta per arrivare laggiù… Cercheranno una capanna abbandonata dagli indigeni, dopodiché, in capo a qualche mese anemici e ammalati, si presenteranno alla polizia o al consolato per farsi rimpatriare…”

Oscar Donadieu, il nostro protagonista, arriva a Tahiti col desiderio di tagliare i ponti con la Francia e iniziare una nuova vita a contatto con la natura.

Ma l'isola non si rivela come se l'era aspettata...corruzione, donne di facili costumi, ubriaconi e soprattutto una natura ostile...

Il desiderio di fuggire è molto comune...chi non ha mai sognato di aprire un chiosco su una spiaggia tropicale? Ebbene, Simenon, con questo libro, prende proprio in giro i giovani turisti sognatori che credono di evadere trovando un vero e proprio paradiso; ma la maggior parte delle volte si ritrovano a tornare a casa con la coda tra le gambe.

Il mio parere personale sul libro? Leggere Simenon è sempre bello, ma ne ho letto di migliori! Scusa Georges!

Inizia così: