Artichaut 42 | Libri Arte Film Lifestyle: Andanza: fine di un diario

Andanza: fine di un diario - Sarah Manguso

Un libro davvero stranissimo.
Misterioso e mistico.
Si può dire, in modo molto riduttivo, che parli del diario personale di Sarah Manguso.
In realtà è molto più di questo. Non troverete infatti nessuna pagina del reale diario dell'autrice, ma il perché e il come la Manguso tenesse un diario. Una vera e propria ossessione che l'ha portata a scrivere fino a quattro ore al giorno il suo diario.

"L’esperienza in sé non era sufficiente. Con il diario mi difendevo dalla paura di svegliarmi alla fine della vita accorgendomi che mi era sfuggita."

Ossessione per il tempo che fugge via, portando con sé tutti i ricordi della vita. Una vita corta che scorre velocissima, senza poterla fermare.

"L’esperienza in sé non era sufficiente. Con il diario mi difendevo dalla paura di svegliarmi alla fine della vita accorgendomi che mi era sfuggita."

Con il diario l'autrice cercava di fermare il tempo, di carpire ogni momento, ogni dettaglio delle sue giornate, per non perdere nulla.

"Scrivere un diario significa fare una serie di scelte su cosa omettere, cosa dimenticare. Un memorabile panino, un’immemorabile rampa di scale."

Il libro parla del tempo, della vita, delle sofferenze e dei momenti di gioia che siamo portati ad affrontare. Parla della morte e della memoria.
Affronta in modo molto sottile ed inconsueto il modo in cui ci raccontiamo la vita, come la raccontiamo a noi stessi, del come facciamo tesoro dei momenti belli, mentre si cerca di scacciare quelli dolorosi.

"...penso che dovrei essere grata per quel che mi è concesso di ricordare, ma qualunque cosa io faccia non riesco a dimenticare le cose che voglio dimenticare."

"Lasciati soli nel tempo, i ricordi si contraggono in un riassunto. Gli originali risultano quasi irrecuperabili."

"Il tempo ci punisce togliendoci tutto, ma ci salva prendendosi tutto."

Un libro da non sottovalutare...

Inizia così...